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Questo lunedì lo dedichiamo a una riflessione sul concetto di etica in azienda. Quanto è ancora attuale?
Per noi di YOPAdvisors lo è sempre, tanto più che ci piace il messaggio ecumenico di dare il buon esempio.
Parlare di etica significa parlare di valori. Parlarne in contesto aziendale significa che, data una società, all’interno della stessa proprietà, management, dipendenti e collaboratori condividano i valori, la mission e la vision, ovvero tutto quel carico di significati che si attribuiscono all’oggetto sociale, sia a medio che a lungo termine. E che, possibilmente, questi valori siano orientati a un miglioramento orizzontale, di cui beneficino tutti i coinvolti nelle attività, compreso l’ambiente (comunitario) ed il territorio in cui la società lavora.
In breve, la condotta integra e corretta dell’individuo nelle relazioni promuove e rafforza il processo decisionale.
Abbiamo cercato referenze e ci siamo trovati nel passato, più di dieci anni fa. Due testi, entrambi del 2006, ci hanno colpito; uno, italiano: “Il talento del leader. Crescere nella vita professionale e personale attraverso una leadership etica e responsabile” di Giuseppe Bellandi per Franco Angeli; l’altro il paper “Developing Ethical Leadership” di R. Edward Freeman e Lisa Stewart .
Ne consigliamo la lettura perché, per rispondere nuovamente alla domanda in apertura, sì, anche dieci anni dopo, la questione è ancora attuale.
Percepiamo grande desiderio di leadership; per citare appunto Freeman-Stewart “è importante che i leader raccontino storie convincenti e moralmente ricche; ma i leader etici devono anche impersonare e vivere la storia”. Insomma, un bisogno di veracità e coerenza con i racconti (inutile anche sottolineare quanto spesso ci si imbatta in situazioni in cui alla predica non fa seguito la pratica).
Per questo, il leader che VIVE il valore è chiamato a circondarsi di persone che siano affini anche spiritualmente agli ideali del progetto aziendale. Creando un team con il quale comunicare costantemente e sul quale poter fare affidamento.
Non dobbiamo credere però che essere un leader sia unicamente una dote innata. Ovviamente sono imprescindibili ovviamente requisiti quali integrità, serietà professionale e responsabilità, ma, come spiega Bellandi è anche possibile lavorare su se stessi per affrontare processi di auto-consapevolezza, apprendimento, cura di sé e servizio per gli altri e per la comunità.
Perché l’obiettivo deve essere, sempre, (costruire) agire valori e migliorare la qualità di vita delle persone e dell’azienda.
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