
Inutile negarlo, la società dei consumi sta cambiando, portando con sé cambiamenti anche nel comparto produttivo, che spesso non resiste all’impatto del cambiamento e dei concorrenti più svelti e attrezzati per adeguarsi. Ma, in un paese di sognatori quale il nostro, c’è sempre spazio per la mobilitazione popolare, anch’essa adeguata ai tempi. Un caso, recentissimo ed attuale, legato sia al tessuto industriale italiano che alla tradizione gastronomica del Natale, in rapido avvicinamento: stiamo parlando di Melegatti.
L’azienda è in crisi, gli operai senza stipendio da mesi. Tuttavia, sfruttando la comunicazione social, è stata lanciata una call for action, che è un misto di solidarietà e collaborazione per salvare un orgoglio della tradizione (industriale e alimentare) italiana. E’ stato così lanciato l’hashtag #NoiSiamoMelegatti, che è un invito a condividere la filosofia di mutuo soccorso tra consumatori e produttori.
Comprare diventa quindi un atto sociale e politico, oltre che materiale.
Possiamo dire che, in un certo senso, l’appello a comprare Melegatti sia una forma di crowdfunding.
Il crowdfunding in tutte le sue declinazioni si sta sempre più affermando anche nel nostro Paese, cosa che ha portato anche il legislatore ad affrontare il fenomeno dal punto di vista normativo. Proprio in questi giorni la CONSOB ha approvato il nuovo regolamento sull’Equity Crowdfunding (qui il link al comunicato stampa)che entrerà in vigore il 3 gennaio 2018. La più importante tra le novità introdotte dal regolamento è sicuramente l’apertura dello strumento non solo alle start-up e PMI innovative, ma anche alle PMI “tradizionali”..
Questo cosa ci dice? Che è sempre più evidente che la partecipazione della popolazione, degli acquirenti, è sempre più richiesta e forte, ma per ottenerla bisogna veicolare idee e concetti forti, che vadano ben oltre la riconoscibilità del brand o dell’immagine. Posto che la concorrenza dei prezzi al ribasso porta con sé, al maggior parte delle volte, una qualità parametrata al prezzo, la domanda è: se si è disposti a una minor qualità a fronte di un minor prezzo, che cosa può convincere l’acquirente a spendere di più, oltre che il concetto di maggior qualità? A questo punto risulta evidente che la partecipazione a un movimento, a un appello, a un messaggio sociale ed etico è forse il tassello che mancava. Contribuire a un miglioramento, partecipare, collaborare.
Si tratta unicamente di psicologia dei consumi? Si potrebbe anche dire di sì. Ma noi di YOPA la pensiamo diversamente. Abbiamo la percezione che ci sia in Italia una risalita del concetto di valori, di fiducia e di etica trasparente. Ed è su questi binari che stiamo impostando i nostri prodotti e le nostre prestazioni di servizi.
Affronteremo prossimamente altri casi che stiamo studiando, in diversi ambiti, per entrare nel clima di fiducia e trasparenza, un concetto premiante in un’epoca inquinata da corruzione e individualismo. Premia non a livello commerciale, ma a livello di integrità umana e professionale. Perché un cambiamento è possibile: ma bisogna partecipare, ognuno secondo le sue possibilità e inclinazioni. Che poi, è il concetto base del crowdfunding.
Quindi, Italia paese di partecipazione popolare, fiducia e crowdfunding?
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